Leggera, la carta sembra non avere peso, quasi fluttuare nell'aria come un soffio di vento catturato in un attimo immobile. Eppure, nella sua apparente fragilità, custodisce una tenacia sorprendente. Accoglie il colore con un abbraccio che non conosce esitazioni, lo trattiene, lo fa proprio, trasformandolo in parte di sé. Ogni sfumatura, ogni traccia, ogni segno diventano un dialogo intimo, una promessa di resistenza. Al tatto vibra, risponde, racconta. È viva, la carta, non solo nella materia, ma nell’anima che le viene impressa.
Eppure, in tutta questa forza, rimane delicata, come se portasse il peso del mondo con la grazia di chi conosce il valore del gesto leggero. Così forte da non spezzarsi, così fragile da poter spezzare il sentimento che l’ha portata tra le mani. Un sentimento racchiuso tra le pieghe di ogni fibra, un messaggio che non è fatto solo di parole o segni, ma di intenzioni, di emozioni che pulsano tra le dita di chi la tocca. La carta non è mai solo un mezzo, ma una presenza, un testimone silenzioso di ciò che viene donato, di ciò che viene accolto.
Arrenditi, sembra dire. Non c’è forza che possa opporsi a questo momento, a questa verità semplice e disarmante. Hai vinto tu, non perché hai lottato, ma perché hai scelto di restare, di accogliere, di lasciare che questa leggerezza ti avvolga senza opporre resistenza. Ed è qui, in questo abbandono, che tutto si compie: accoglimi. Non come un peso, non come un’ombra, ma come la verità di ciò che sono, la delicatezza e la forza che mi porto dentro, come questa carta che si offre, vulnerabile e potente, per essere vissuta, capita, amata.
